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Giardinaggio

Quando e come rinvasare le orchidee per farle fiorire al meglio: 5 semplici passi

Scopri quando e come rinvasare le orchidee per mantenerle sane e in fiore: guida semplice e naturale con consigli pratici, materiali giusti e tempi ideali.

Quando e come rinvasare le orchidee per farle fiorire al meglio: 5 semplici passi

Rinvasare un’orchidea, diciamolo, fa sempre un po’ paura. Quei fiori delicati, le radici strane, quel loro modo silenzioso di vivere… Sembra quasi di poter fare danni al minimo errore. Eppure, con un po’ di attenzione, è molto più semplice di quanto sembri. E no, non si tratta solo di cambiare vaso: è qualcosa di più.

Quando è ora di cambiare casa all’orchidea

Col tempo, il terriccio in cui vive l’orchidea cambia. Si compatta, trattiene troppa acqua, perde quella leggerezza che tanto piace alle radici. Ed è proprio lì che iniziano i guai: muffe, marciumi, radici sofferenti.


Poi ci sono loro, le radici ribelli, che iniziano a spuntare da ogni fessura del vaso. Come a dire: “Qui dentro non ci sto più”. Un chiaro segnale che qualcosa va fatto. E farlo nel momento giusto fa tutta la differenza: primavera e autunno sono perfetti, mentre meglio evitare di disturbare la pianta durante la fioritura. Sarebbe come svegliare qualcuno nel cuore di un sogno.


Orchidee e substrato: una questione di gusti

Pensare di usare del normale terriccio per un’orchidea è come servire un arrosto a chi mangia solo frutta. Ci vuole qualcosa di leggero, arioso, che lasci spazio alle radici di respirare. La corteccia di pino è perfetta, magari con un po’ di fibra di cocco o trucioli.

E anche il vaso ha la sua importanza. Quelli trasparenti, pieni di buchini sul fondo, non sono solo belli da vedere. Permettono alla luce di raggiungere le radici (che nelle Phalaenopsis ci tengono parecchio) e aiutano a controllare l’umidità senza sorprese.

Cosa serve davvero per rinvasare

Niente arnesi strani o attrezzi da laboratorio. Basta avere sottomano pochi oggetti giusti:


  • Forbici affilate (e pulite!) per togliere le radici rovinate
  • Un pennello morbido per ripulire senza fare danni
  • Un vaso nuovo, meglio se trasparente
  • Substrato adatto, quello giusto per le orchidee

A volte si tende a complicare le cose, ma qui la semplicità vince.

I 5 passaggi per un rinvaso fatto come si deve

Non serve studiare botanica per farlo. Basta seguire questi passaggi con calma:


  1. Tira fuori la pianta dal vaso, con delicatezza. Se resta attaccata, niente strappi: meglio aiutarsi con un coltellino.
  2. Pulisci bene le radici, togliendo tutto il vecchio substrato. Le parti morte o marce vanno tagliate senza pietà.
  3. Prepara il nuovo vaso con un po’ di corteccia sul fondo.
  4. Sistema l’orchidea, lasciando spazio alle radici. Non pressare troppo: devono potersi muovere.
  5. Niente acqua subito. Meglio aspettare qualche giorno. Nel frattempo, una spruzzatina leggera sulle foglie è più che sufficiente.

Tutto qui. Più semplice di quanto sembri, vero?

Dopo il rinvaso: e adesso?

Ora che l’orchidea ha casa nuova, ha bisogno di quiete. Un posto luminoso, senza sole diretto, va benissimo. Le radici devono adattarsi, e l’acqua è da dosare con cautela.


Nei primi giorni, meglio limitarsi a qualche vaporizzazione. Dopo qualche settimana, se la pianta appare vispa, si può iniziare con un po’ di concime specifico, sempre con misura.

Osservare è la chiave: foglie sode? Radici verdi? Allora tutto procede bene.

Ogni quanto si rinvasa? Non c’è una scadenza fissa

Non serve segnarselo in agenda. In genere, ogni due o tre anni va più che bene. Ma più che al calendario, conviene guardare la pianta.

Se il substrato si sgretola, se il vaso sembra troppo piccolo o se le radici iniziano a fare capolino ovunque, allora è il momento giusto.

rinvasare un'orchidea

Col tempo, si impara a capirle. E rinvasare non sarà più un’impresa, ma un gesto naturale. E le orchidee, silenziose ma riconoscenti, continueranno a fiorire come sanno fare solo loro.

Foto © stock.adobe


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