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Serie e TV

Netflix, “Due tombe”: la miniserie spagnola tra mistero e vendetta che accende l’autunno

Netflix, “Due tombe” accende l’autunno con una storia di mistero e vendetta che mescola drammi familiari, segreti sepolti e una nonna disposta a tutto pur di trovare la verità. Tre episodi intensi che lasciano il segno, tra luci calde e ombre profonde.

Netflix, “Due tombe”: la miniserie spagnola
Netflix, “Due tombe”: la miniserie spagnola tra mistero e vendetta che accende l’autunno

Settembre arriva in punta di piedi, con le giornate che si stringono e quell’aria sottile che profuma di cambiamento. Non è ancora freddo, ma la sera fa venire voglia di una coperta lasciata sul divano e di qualcosa da guardare senza distrazioni. Magari una serie che non scivoli via, che faccia pensare. Una di quelle da iniziare quasi per caso, mentre fuori le foglie cominciano a cadere e dentro la casa resta in silenzio, pronta ad accogliere una nuova storia. In questo clima di passaggio e riflessione, una miniserie come “Due tombe” trova il suo spazio naturale. Ambientata nel sud della Spagna, tra vicoli bianchi e segreti bui, la storia coinvolge fin dal primo minuto, con un tono cupo ma mai eccessivo.

Non si tratta del classico thriller d’azione, ma di un racconto che scava nei legami familiari e nella rabbia che nasce quando l’amore si trasforma in disperazione. Tutto ruota attorno a una figura inaspettata: una nonna amorevole che si trasforma in carnefice. E mentre il sole tramonta più presto, si scopre che anche le anime più tranquille possono nascondere tempeste.


Capita spesso che le migliori storie si scoprano nei momenti più ordinari. Basta premere play, magari in una serata silenziosa, quando fuori piove e il mondo sembra lontano. E all’improvviso ci si ritrova in Andalusia, in una piccola casa piena di ricordi e ombre, seguendo una nonna che non ha più paura di nulla…


Una trama che sorprende: tra sparizioni, sospetti e segreti familiari

La miniserie spagnola “Due tombe”, disponibile su Netflix dal 29 agosto, è composta da tre episodi di circa 50 minuti ciascuno. Pochi, forse, per raccontare una storia così densa, ma sufficienti per lasciare il segno. Al centro, la scomparsa di due adolescenti in un piccolo paese della provincia di Malaga, durante la festa di San Juan.

Veronica e Marta escono truccate e vestite in modo provocante, salgono su un’auto e spariscono. Il giorno dopo, nessuna delle due ha fatto ritorno a casa. Qualche settimana dopo, il corpo di Marta viene ritrovato in mare, vittima di violenza. Di Veronica, invece, nessuna traccia. La polizia indaga, ma le piste si esauriscono rapidamente.

A quel punto entra in scena Isabel, interpretata magistralmente da Kiti Mánver. Una donna anziana, dolce, riservata, insegnante di pianoforte e nonna affettuosa. Ma anche madre di Antonio e nonna della scomparsa Veronica. Sotto l’apparente tranquillità, Isabel nasconde una determinazione feroce. Quando capisce che nessuno troverà sua nipote, decide di indagare da sola. E da lì inizia una discesa negli abissi della vendetta.


Le indagini la portano a scoprire un mondo parallelo fatto di feste segrete, prostituzione minorile, droga, menzogne e connessioni pericolose. La protagonista si trasforma, da vittima del dolore a giustiziera silenziosa. E tra un avvelenamento e una sepoltura improvvisata, si inizia a intuire che quella che sembrava solo una nonna amorevole è qualcosa di molto più complesso.

Due tombe su Netflix: atmosfere, personaggi e tematiche

Oltre alla trama, a colpire è l’atmosfera cupa e intensa della serie. Le riprese tra i paesaggi assolati dell’Andalusia contrastano con la freddezza emotiva dei personaggi. Il paese di Frigiliana, con i suoi vicoli bianchi e le case strette, diventa teatro di un dramma oscuro che non lascia scampo.


Il cast è uno dei punti forti. Kiti Mánver, già nota per ruoli intensi, regge con forza l’intera narrazione. Il suo personaggio sfugge alle categorie: è amorevole ma spietata, fragile e lucida allo stesso tempo. Al suo fianco c’è Álvaro Morte, il celebre Professore de “La Casa di Carta”, qui nei panni di un narcotrafficante e padre ferito. Il suo carisma aggiunge profondità a un ruolo ambiguo, pieno di ombre.

La serie affronta con coraggio temi difficili come la violenza giovanile, la prostituzione minorile, il silenzio degli adulti, la distanza emotiva tra genitori e figli. Ma lo fa senza cadere nel didascalico, lasciando allo spettatore il compito di giudicare. Il dolore, in “Due tombe”, è palpabile ma mai spettacolarizzato. Anche le scene più crude sono trattate con misura.


Il titolo stesso, “Due tombe”, è una metafora potente. Parla di morte, certo, ma anche di segreti sepolti, di identità nascoste, di ruoli sociali che crollano. Isabel e Veronica sembrano agli antipodi, ma sono due facce della stessa moneta: entrambe vivono doppie vite, entrambe lottano per essere viste davvero.

Una miniserie breve ma intensa che lascia il segno

“Due tombe” si distingue nel panorama delle serie tv su Netflix per la sua struttura essenziale. Solo tre episodi, ma carichi di tensione. E anche se molti spettatori avrebbero voluto più spazio per approfondire il mistero, proprio questa compattezza contribuisce a creare un ritmo serrato e privo di riempitivi.

La regia sceglie spesso silenzi e sguardi al posto delle parole, e il montaggio alterna presente e flashback senza mai confondere. La narrazione procede per rivelazioni progressive, e ogni dettaglio acquista significato solo alla fine. Una struttura che funziona bene per chi ama thriller psicologici e drammi familiari, ma cerca anche qualcosa di diverso dai soliti schemi.

Non mancano, però, elementi che fanno discutere: alcune coincidenze sono forzate, e il finale lascia domande aperte. Ma proprio questa imperfezione rende la miniserie più umana, meno patinata. Perché la verità, come spesso accade, è fatta di sfumature.

Nel complesso, “Due tombe” è una proposta interessante per chi cerca una storia breve ma intensa, capace di emozionare e inquietare allo stesso tempo. Una scelta perfetta per le serate d’inizio autunno, quando si ha voglia di qualcosa che vada oltre l’intrattenimento leggero.

Perché a volte, basta una nonna con un paio di cesoie e un segreto troppo grande per cambiare tutto. E “Due tombe” ce lo ricorda senza mezzi termini, con la forza silenziosa delle storie che non si dimenticano.

Foto © Netflix


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