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Giardinaggio

Cavoli e cavolfiori: i lavori da fare a settembre per raccolti ricchi

Chi coltiva cavoli e cavolfiori sa bene che settembre è il mese chiave per garantirsi raccolti ricchi e gustosi durante i mesi più freddi: tutto dipende da come si lavora il terreno e si curano le piantine in queste settimane.

Cavoli e cavolfiori
Cavoli e cavolfiori: i lavori da fare a settembre per raccolti ricchi

Non si tratta solo di seminare o trapiantare: settembre richiede attenzione, tempismo e un pizzico di pazienza. I cavoli sono ortaggi generosi, ma esigenti. Amano il freddo, ma temono i ristagni. Crescono lentamente, ma se trascurati, si induriscono o si ammalano in fretta. E i cavolfiori? Ancora più delicati. Basta poco per compromettere la formazione della testa.

Si crede che l’autunno sia una stagione tranquilla per l’orto, quasi una fase di chiusura. In realtà è uno dei momenti più attivi e strategici, soprattutto per le brassicacee. Chi ha voglia di ottenere il meglio dal proprio appezzamento, grande o piccolo che sia, dovrebbe approfittare proprio di queste giornate ancora miti per mettersi all’opera.


Prepara il terreno: il primo passo per cavoli e cavolfiori forti

Il segreto per cavoli vigorosi e cavolfiori ben formati parte da sotto, dal terreno. Serve una base soffice, profonda e ben drenata. Se il suolo è troppo compatto o argilloso, le radici faranno fatica e i risultati saranno deludenti.


Il consiglio è lavorare la terra con una vanga, fino ad almeno 30 cm di profondità. Meglio se si arricchisce con compost maturo o letame ben decomposto, da integrare almeno una settimana prima del trapianto. Attenzione a non esagerare con l’azoto: stimola troppo la parte verde e rallenta la formazione delle teste.

Un altro passaggio utile è la solarizzazione del terreno (se si ha tempo), oppure una buona pacciamatura organica, che aiuta a mantenere umidità e ridurre le infestanti. Alcuni usano anche la cenere di legna per tenere lontani lumache e altiche, nemici dichiarati dei cavoli.

Per i cavolfiori, ancora più che per i cavoli, l’esposizione al sole e la distanza tra le piante sono fondamentali. Una piantina troppo vicina all’altra crescerà a fatica e con risultati modesti.


Trapianto e semina di settembre: quando e come agire

In base al clima, settembre è perfetto per trapiantare cavoli e cavolfiori già cresciuti in semenzaio, oppure per avviare nuove semine nelle regioni dal clima più mite. L’importante è non perdere il momento giusto: piantare troppo tardi significa rischiare che il gelo rovini tutto prima del raccolto.

Ecco qualche dritta utile:


  • Scegliere piantine con 4-6 foglie ben formate, non troppo filate.
  • Distanziare i cavoli di almeno 40-50 cm l’uno dall’altro.
  • Per i cavolfiori, meglio 60-70 cm: hanno bisogno di più spazio.
  • Irrigare dopo il trapianto, ma evitando ristagni.
  • Proteggere con teli leggeri o rete anti-insetto, almeno nelle prime settimane.

Chi preferisce seminare, può ancora farlo in semenzaio, soprattutto nelle zone dove l’autunno è più lungo. Basta usare contenitori profondi e posizionarli in un luogo ben esposto, ma non torrido.

È interessante notare come alcuni orticoltori più esperti anticipino di qualche giorno la semina o il trapianto in base alle fasi lunari. Non è una scienza esatta, ma chi ci crede sostiene che faccia la differenza.


Manutenzione e cura: piccoli gesti per raccolti più generosi

Una volta messe a dimora le piantine di cavoli e cavolfiori a settembre, il lavoro non è affatto finito. Anzi, è proprio in questa fase che serve più attenzione, perché tutto può cambiare in pochi giorni.

La prima cosa da fare è controllare l’umidità del terreno: troppa acqua fa marcire le radici, troppo poca rallenta la crescita. L’ideale sarebbe irrigare al mattino, con moderazione e costanza. Meglio evitare di bagnare le foglie, per non favorire muffe e malattie.

Un altro trucco spesso trascurato è la rincalzatura: aggiungere un po’ di terra intorno alla base della pianta per renderla più stabile e proteggere le radici. Si può fare già due settimane dopo il trapianto.

Per quanto riguarda la concimazione, è bene intervenire solo se il terreno non è stato già arricchito. Un fertilizzante naturale a base di potassio può aiutare la formazione delle infiorescenze, soprattutto nei cavolfiori.

Infine, occhi sempre aperti su parassiti e malattie: cavolaie, afidi, lumache e alternaria sono tra i problemi più comuni. In questi casi, meglio intervenire subito con rimedi naturali o prodotti consentiti in agricoltura biologica.

Cavoli e cavolfiori: i lavori da fare a settembre per raccolti ricchi

Chi cura l’orto sa bene che settembre è il mese delle decisioni giuste. I cavoli e cavolfiori possono regalare grandi soddisfazioni, ma solo se accompagnati con costanza e un pizzico di osservazione. Non si tratta solo di raccogliere, ma di accompagnare ogni fase con il tempo giusto e le cure adatte. E quando finalmente, tra ottobre e dicembre, si vedranno spuntare le prime teste compatte, tutto il lavoro sarà ripagato con gusto e orgoglio.

Foto © stock.adobe


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