Il bambù ornamentale ha un fascino tutto suo: fusti slanciati, foglie leggere, un’aria esotica che trasforma anche l’angolo più anonimo del giardino. Ma attenzione, non è solo bello da vedere. Se lasciato libero, può diventare una vera mina vagante.
Spesso si pensa che basti metterlo a dimora e il gioco sia fatto. In realtà, ha una certa tendenza a voler “camminare” per conto suo, espandendosi sotto terra con quei rizomi che spuntano nei punti più impensabili. Succede di trovarselo a sorpresa in mezzo al prato o accanto alla recinzione del vicino.
Detto così può spaventare, ma non è un motivo per rinunciarci. Basta giusto qualche accortezza qua e là, e si può godere della sua eleganza senza doverlo rincorrere con la vanga in mano. Prima di tutto, serve capire che tipo di bambù si sta scegliendo. Non sono tutti uguali, e alcuni sono più gestibili di altri. Hai mai pensato a quanto possa essere elegante una siepe di bambù sempreverde, magari che ondeggia al vento? Basta solo sapere come partire con il piede giusto.
Scegliere la varietà giusta di bambù
Per evitare problemi, è fondamentale scegliere una varietà non invasiva. Esistono due grandi categorie: il bambù “cespitoso” (clumping) e quello “corridore” (running). Il primo ha una crescita compatta, con rizomi che rimangono vicini alla pianta madre. Il secondo, invece, tende a espandersi anche per metri, colonizzando tutto ciò che trova.
Tra le varietà più consigliate per uso ornamentale e controllato ci sono:
- Fargesia: cresce a cespuglio, non è invadente e resiste bene al freddo. Perfetta per siepi o angoli verdi eleganti.
- Bambusa: più adatta ai climi miti, richiede un po’ più di cura ma ha un aspetto raffinato.
Il Phyllostachys, invece, è tra quelli più invasivi. Bellissimo, certo, ma se non delimitato correttamente può diventare un incubo. Ecco perché la scelta iniziale è cruciale: un errore qui si paga per anni.
Come contenere il bambù in giardino
Se proprio non si vuole rinunciare a una varietà più vigorosa, serve adottare dei metodi di contenimento. Non sono complicati, ma vanno messi in pratica fin da subito.
Una delle soluzioni più efficaci è:
- Installare una barriera anti-rizoma: si tratta di una lastra in plastica dura (tipo HDPE) profonda almeno 60 cm, da inserire nel terreno attorno alla pianta. In questo modo, i rizomi non potranno superare il confine.
- Coltivare in vaso o fioriera: una scelta ideale per chi ha poco spazio o vuole decorare un terrazzo. In più, si può spostare a piacimento.
- Potatura regolare dei rizomi: ogni anno, con una vanga affilata, si possono tagliare i rizomi in eccesso per tenere sotto controllo la diffusione.
- Controllare visivamente l’area: spesso i primi segnali di espansione si vedono in primavera. Meglio intervenire subito, prima che la pianta prenda il sopravvento.
In realtà, con un minimo di costanza, il bambù può restare sotto controllo anche per decenni. Ma lasciarlo a se stesso è l’errore più comune.
Bambù ornamentale: dove piantarlo e come valorizzarlo
Una volta scelto e piantato nel modo giusto, arriva la parte più bella: valorizzare il bambù nell’insieme del giardino. Non serve avere uno spazio enorme, basta creare la giusta cornice visiva.
Qualche idea interessante?
- Creare una siepe frangivento o schermatura: ideale per proteggere la privacy e al tempo stesso dare un tocco esotico.
- Abbinarlo a pietre, ciottoli o ghiaia chiara: il contrasto tra verde brillante e materiali naturali rende l’effetto ancora più scenografico.
- Illuminarlo dal basso: di sera, una luce calda che risale tra i fusti di bambù crea un’atmosfera unica.
- Usarlo come sfondo per altre piante: ortensie, felci, graminacee… tutto acquista profondità davanti al fogliame leggero del bambù.
E non va dimenticato che è una pianta a bassa manutenzione: richiede poche cure, resiste bene alle intemperie e resta sempreverde. Basta non sottovalutare la sua voglia di espandersi.
Un giardino con il bambù ben gestito può davvero sembrare uscito da una rivista. Ma la differenza la fa chi sa prevenire, più che curare. Ora la scelta spetta a te: vuoi un angolo zen… o una giungla?
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