Coltivare rosmarino in vaso è più semplice di quanto pensi: scopri come scegliere il vaso giusto, dove posizionarlo e come curarlo per avere sempre una pianta aromatica rigogliosa sul tuo balcone.
Coltivare il rosmarino in vaso non richiede competenze da giardiniere provetto. Con qualche accortezza, puoi avere sempre a portata di mano un cespuglio profumato, bello da vedere e generoso in cucina.
Sì, anche su un balcone stretto esposto al traffico. Basta seguire alcuni passaggi e la tua piantina crescerà sana, piena di foglie resinose e con un profumo che sa di sole e di terra.
Rosmarino in vaso: dove metterlo per farlo crescere bene
Il primo pensiero da fare riguarda la posizione del vaso. Il rosmarino è una pianta che ama il sole, non si stanca mai della luce e soffre se rimane all’ombra per troppo tempo.
Quindi, meglio puntare su un angolo che riceve almeno sei ore di sole diretto al giorno. Anche otto, se possibile. Se in inverno le temperature scendono parecchio, meglio trovare un angolo riparato dal vento o, nei casi più estremi, spostare la pianta in casa.
Un muretto esposto a sud, una ringhiera ben esposta, o il davanzale di una finestra luminosa vanno benissimo. Quando il gelo è in agguato, basta un telo traspirante per evitare brutte sorprese. Il rosmarino è resistente, ma non invincibile.
Meglio non spostarlo continuamente da un posto all’altro: come molte piante aromatiche, ama le abitudini. Se lo sistemi in un punto stabile, risponderà con una crescita più costante.
Il vaso e il terriccio giusto per il rosmarino in balcone
Non tutti i vasi sono uguali. E nel caso del rosmarino, è meglio sceglierne uno in terracotta, magari con un diametro di almeno 30 centimetri. Questo materiale permette alla terra di “respirare” e riduce il rischio che l’acqua ristagni.
Sotto al terriccio, conviene sistemare uno strato di argilla espansa o sassolini: un piccolo trucco che aiuta a drenare meglio e ad allontanare i temuti marciumi.
Quanto al terriccio, scegli qualcosa di leggero. Va benissimo quello universale, ma arricchito con un po’ di sabbia grossolana. E se hai a disposizione del compost ben maturo, ancora meglio: qualche manciata e la tua pianta ringrazierà.
Un altro aspetto spesso trascurato è il foro di drenaggio sul fondo del vaso: fondamentale. Senza, il rischio che l’acqua ristagni diventa concreto.
Come irrigare senza esagerare
Il rosmarino è abituato a terreni secchi e a climi piuttosto asciutti. In vaso, però, ha bisogno di qualche attenzione in più. Durante l’estate, controlla che la terra non sia completamente asciutta: infilare un dito nel terriccio è il modo più semplice per capirlo.
Meglio annaffiare al mattino, quando il sole è ancora tiepido. E attenzione a non esagerare: il ristagno d’acqua è il peggior nemico del rosmarino. Se le foglie iniziano a diventare gialle e molli, è un campanello d’allarme.
In inverno? Poca acqua e solo se serve. La pianta rallenta la sua attività e non ha bisogno di grandi quantità di umidità.
Se hai dubbi, è meglio rimandare un’irrigazione piuttosto che rischiare di affogarla.
Come potare il rosmarino senza danneggiarlo
Non serve diventare un botanico per prendersi cura del rosmarino, ma una potatura leggera ogni tanto può fare miracoli. Aiuta a mantenere la pianta compatta, stimola la crescita e previene la formazione di rami secchi.
Basta tagliare con forbici ben affilate i rami più lunghi, magari quelli che crescono storti o troppo allungati. Mai potare troppo in basso: meglio fermarsi alla parte più verde, evitando il legno vecchio.
E se si vuole dare una forma più armoniosa, si può intervenire a fine inverno o subito dopo la fioritura. Senza fretta e con un po’ di attenzione.
Non occorre farlo spesso: una o due volte l’anno bastano per mantenere la pianta in forma.
Come iniziare: semi, piantina o talea?
Volendo, si può anche seminare il rosmarino. Ma ci vuole pazienza: i tempi sono lunghi e i risultati non sempre garantiti. Molto più semplice iniziare con una piantina già formata o, ancora meglio, con una talea prelevata da una pianta madre.
Le talee si prelevano a fine estate: scegli un rametto lungo circa 10 cm, togli le foglie nella parte bassa e infilalo in un vasetto con sabbia e torba. Con un po’ di fortuna, dopo qualche settimana, inizierà a mettere radici.
Il trapianto si può fare in primavera o in autunno, evitando i periodi troppo caldi o troppo freddi. Il resto lo fa il sole.
E se non hai una pianta madre a disposizione, non è un problema: basta un giro al mercato o al vivaio.
Raccolta e conservazione: rosmarino sempre a disposizione
Una delle cose più belle di avere il rosmarino sul balcone? Avere foglie fresche ogni volta che servono. Basta tagliare un rametto apicale, senza mai spogliare troppo la pianta. Così continuerà a produrre senza problemi.
Il rosmarino fresco si conserva qualche giorno in frigorifero, avvolto in carta umida. Oppure si può essiccare: basta appendere i rametti a testa in giù in un luogo arieggiato e ombroso. Una volta secchi, si conservano in un barattolo chiuso, lontano dalla luce.
Così si ha sempre un profumo mediterraneo a portata di mano, anche quando fuori piove.
Quali varietà scegliere per la coltivazione in vaso
Non tutti i rosmarini sono identici. Esistono varietà a portamento eretto, più adatte ai vasi profondi, e altre ricadenti, perfette per chi vuole un effetto decorativo.
Tra le più apprezzate c’è il Rosmarinus officinalis ‘Prostratus’, che cresce basso e allarga i suoi rami come una cascata. Ideale per bordi di terrazze o balconi alti.
Se invece cerchi qualcosa di più compatto e ordinato, scegli varietà nane: più contenute nella crescita, ma ugualmente profumate.
Il rosmarino e gli insetti: un profumo che protegge
Un altro vantaggio del coltivare rosmarino sul balcone è che tiene lontani alcuni insetti fastidiosi. Le sue foglie resinose rilasciano un odore intenso che non tutti gli ospiti gradiscono.
In particolare, le zanzare tendono a evitarlo. E non è poco, soprattutto nelle sere d’estate.
Posizionare un vaso di rosmarino vicino alla porta o alla finestra può quindi avere un doppio effetto: estetico e… pratico.
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